Le età della catastrofe (3) Inferni di cristallo e Inferni sommersi

Poseidon Adventure Cast

E’ soprattutto grazie al produttore e regista Irwin Allen che durante gli anni ’70 si consolida il filone catastrofico. Dopo aver abilmente sguazzato nel non facile mondo della fantascienza televisiva, Allen si guadagna il soprannome di “Master of Disaster” soprattutto con pellicole come L’avventura del PoseidonL’inferno di cristallo. Il pubblico contempla avidamente le sue mise-en-scène, spettacolari fallimenti dell’opera umana che risentono della sconfitta statunitense in Vietnam.

Nell’Avventura del Poseidon un vecchio transatlantico viene investito e capovolto da una gigantesca onda anomala durante i festeggiamenti della notte di Capodanno. La maggior parte dei passeggeri si trova intrappolata nella sala principale. Alcuni, guidati dal reverendo Frank Scott (Gene Hackman), comprendono che i soccorsi possono venire unicamente dal fondo della nave, che ora è l’unica parte non sommersa. Mentre gli altri rimangono nella sala, andando incontro a un tragico destino, il gruppo affronta tra mille difficoltà e pericoli il percorso verso una salvezza che solo alcuni raggiungeranno, anche grazie al sacrificio dei compagni: secondo il canone del disaster movie persino le star sono a rischio: Shelley Winters defunge dopo aver generosamente aiutato gli altri e lo stesso Scott si sacrifica per il bene del gruppo.

Per L’avventura del Poseidon Allen inventa set completamente capovolti, dove pavimenti e soffitti sono invertiti. La via di fuga, tra l’acqua che allaga corridoi e scale e il fuoco di tanti piccoli incendi, diventa una salita verso il fondo della nave, un mondo al contrario che condanna la presunzione e l’avventatezza umana nel modello babelico fatto di scontri continui tra i personaggi.

Sempre il mito di Babele domina l’Inferno di cristallo, altra superproduzione all-star (in prima fila Paul Newman e Steve McQueen, ma anche Richard Chamberlain, Faye Dunaway e due vecchie glorie come William Holden e Fred Astaire) che vede un immaginario grattacielo di più di cento piani trasformarsi in una gigantesca torcia la sera della sua inaugurazione. Con svariate nomination agli Oscar e tre aggiudicati, L’inferno, diretto da John Guillermin con la collaborazione dello stesso Irwin Allen per alcune sequenze, vede il trionfo della spettacolarità sulla trama, invero non priva di buchi e imprecisioni, pur in una sceneggiatura di ottimo impatto; il reale protagonista è il fuoco, che si presenta inaspettato, invade uffici e abitazioni, si arrampica sui soffitti, si infila nelle trombe delle scale e negli ascensori, divampa da dietro una porta che sembra sicura e non arretra di fronte agli sforzi dei pompieri. Sequenze da antologia e dialoghi efficaci contribuiscono a far entrare l’incendio del grattacielo nell’immaginario; chi ha visto questo film non può non ricordarlo guardando la fotografia del Falling Man, una delle vittime dell’attentato al Word Trade Center dell’11 settembre 2001 che si sono lanciate dalle finestre in un estremo tentativo di fuggire alle fiamme.

Allen torna al Poseidon qualche anno dopo, dirigendone lui stesso il seguito, L’inferno sommerso; ma il genere catastrofico è ormai in declino e il film riceve una pessima accoglienza, come il precedente Swarm e il successivo Ormai non c’è più scampo, pellicole imbarazzanti che segnano la fine della carriera di Allen.


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